Inaugurazione: domenica 13 gennaio, ore 11:00
Ex ospedale di San Rocco - piazza San Giovanni (piano terra)- MATERA
Convegno
domenica 13 gennaio, ore 12:00
Chiesa del Cristo Flagellato - piazza San Giovanni
Relatori:
Gianluigi Colin artista, che ha sintetizzato una avvincente ipotesi e idea di Caos apparente… attuale
Danilo De Marco fotografo, capace di riconoscere e visualizzare il dolore degli altri
Maurizio Rebuzzini direttore artistico di Coscienza dell’Uomo
Orari apertura mostra: 10:00/12:30 - 16:00/19:30
INGRESSO GRATUITO
Caos apparente di Gianluigi Colin
È l’assedio dell’immagine. Decine di migliaia di fotografie, quelle che arrivano ogni giorno ai grandi quotidiani, e che ritroviamo nelle pagine dei giornali, nei siti web, nei telegiornali. Colin raccoglie, assembla, ricompone il grande racconto visivo del mondo in una serie di grandi installazioni. In altri casi sceglie dei frammenti della contemporaneità, isola queste testimonianze dello scorrere del tempo. Ritroviamo volti usurati, ma anche luoghi, spazi, persone, eventi, paesaggi affastellati come un incombente, non gestibile eccesso di informazione, come un “rumore” di fondo assordante e invasivo. Una massa enorme di figure che inevitabilmente porta a non vedere più nulla. Colin vuole dirci esattamente questo: si deve alimentare la nostra coscienza per imparare a vedere.
Progetto per contribuire a un cambiamento possibile, perlomeno a rallentare i danni che alcune socialità controverse e contraddittorie stanno producendo, sia in buonafede (comunque colpevole), sia in malafede (ed è peggio): una certa mal-fotografia che alimenta quella orrenda Società dello spettacolo sulla quale il filosofo francese Guy Debord ha fatto riflettere nel suo saggio omonimo, del 1967. Il “genocidio culturale” teorizzato da Pier Paolo Pasolini (a partire da una tavola rotonda su Ideologia e politica nell’Italia che cambia, svoltasi a Milano, il 7 settembre 1974; intervento pubblicato su Rinascita, il successivo ventisette settembre; quindi, incluso in Scritti corsari, Garzanti, dal 1975) ha spinto Francesco Mazza, Antonello Di Gennaro e Maurizio Rebuzzini, ciascuno per proprie competenze e tutti insieme per intenzione, a parlarne e operare in senso inverso. L’occasione di Matera 2019 è sembrata imperdibile: si preventiva che un milione di persone visiteranno Matera e i suoi Sassi... perché non parlare una lingua fotografica elevata? perché perdere un’occasione tanto importante? Francesco Mazza, che vive e opera nel settore commerciale della fotografia a Catanzaro, Antonello Di Gennaro, fotografo e cittadino materano, e Maurizio Rebuzzini, da Milano, osservatore delle fenomenologie fotografiche, sono approdati al comune accordo di proporre una fotografia ideologicamente meridiana, capace di coniugare e assolvere perfino quella fidelizzazione consapevole che consente a ognuno di avvicinare la stessa Fotografia con passo convinto e partecipazione consequenziale (anche commerciale, sia chiaro). Ciascuno di loro, con le proprie competenze, ha contribuito al progetto Coscienza dell’Uomo, che si distribuisce lungo tutto il Duemiladiciannove, partendo da questi primi passi. Già... Coscienza dell’Uomo. Un invito a osservare, piuttosto di giudicare. Una esortazione a pensare, invece di credere. In inviolabile passo fotografico. In correzione volontaria e consapevole di quel “genocidio culturale” che porta a nulla, che crea soltanto danni, che regredisce il pensiero individuale e collettivo... qualsiasi cosa significhi per ciascuno di noi.