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Lunedì, 26 Marzo 2018 10:05

Matera sede del nodo regionale della Basilicata di E-RIHS

L’Italia con il Cnr è il capofila dell’European Research Infrastructure for Heritage Science (E-RIHS) Preparatory Phase, consorzio internazionale nel campo dell’heritage science, che congiunge in un’ottica transdisciplinare temi legati al patrimonio culturale, naturale e archeologico: dallo studio al restauro, dalla conservazione alla valorizzazione, dal monitoraggio alla gestione, dalla tutela al turismo.

L’Italia, con il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), è il capofila dell’European Research Infrastructure for Heritage Science (E-RIHS) Preparatory Phase, un’infrastruttura di cui fanno parte 15 Stati membri dell’Unione Europea più Israele, nel nuovo ambito multidisciplinare della scienza del patrimonio culturale, naturale e archeologico. Il CNR promuove la costituzione di un hub dedicato alla ricerca di frontiera nel campo del digitale a Matera, Capitale europea della cultura 2019, quale promotore dello sviluppo e della crescita della città e più in generale del Mezzogiorno. Se ne è parlato proprio nel capoluogo lucano, a margine dell’evento ‘Il futuro digitale di Matera e del territorio limitrofo dopo il 2019’, svoltosi presso Palazzo Lanfranchi, alla presenza del sindaco Raffaello De Ruggieri e di numerose autorità.
“Lo scopo di E-RIHS è costituire un consorzio di ricerca all’avanguardia mondiale, con laboratori e centri distribuiti in tutta Europa che offrano accesso a strumentazioni di alto livello scientifico, metodologie innovative e banche dati, a beneficio di tutti gli attori coinvolti nella filiera dei beni culturali nei territori: dal museo al cittadino, dal ricercatore all’imprenditore turistico”, dichiara il presidente del CNR, Massimo Inguscio. “L’ambito nel quale si inserisce E-RIHS è quello della scienza del patrimonio culturale e naturale, o heritage science, che congiunge in un’ottica transdisciplinare scienze dure e umane per affrontare temi e problematiche legati al patrimonio culturale, naturale e archeologico: dallo studio al restauro, dalla conservazione alla valorizzazione, dal monitoraggio alla gestione, dalle esigenze di tutela a quelle del mercato del turismo”.
Per il nostro paese tre ministeri sostengono l’iniziativa: dell’Istruzione, università e ricerca (Miur), Beni, attività culturali e turismo (Mibact) e Sviluppo economico (Mise). “La nostra intenzione è trasformare Matera in un hub in cui riporre il cuore pulsante della ricerca di frontiera: oltre a E-RIHS Matera potrà essere un polo del nodo italiano della Flagship sulla fisica quantistica”, continua Inguscio. “Al sud esistono eccellenze europee su cui il Cnr continua ad investire tutte interconnettibili con Matera, città che vuole diventare un centro all’avanguardia digitale. “Nel 2019 Matera sarà capitale europea della cultura, un’occasione di rilancio e crescita del Mezzogiorno e di tutto il Paese attraverso la cultura e innovazione: il Cnr, insieme alle istituzioni locali e nazionali, al sistema universitario, alle imprese, ai poli museali e agli altri attori coinvolti promuove la costituzione proprio qui a Matera di uno snodo strategico per la ricerca nel paese , afferma il sindaco del capoluogo lucano Raffaello De Ruggieri. “La strategia dell’innovazione per Matera che è stata tracciata rappresenta il contesto ideale in cui la ricerca, ospitata nell’ immobile di San Rocco, può diventare un volano importante per lo sviluppo culturale, scientifico ed economico, la crescita, la nuova occupazione, l’attrazione di cervelli, il benessere delle persone di questo territorio”.

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